Antonio Colecchia (Whipart - 30.09.2007) - L'arte frattale di Jeannette Rütsche - Sperya

Jeannette Rütsche - Sperya
The fractal self-development of Jeannette Rütsche - Sperya


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Antonio Colecchia (Whipart - 30.09.2007)

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ANTONIO COLECCHIA
Whipart - 30.09.2007



RiCORdi da un Mondo Lontano CORrelazioni - Jeannette Rütsche Sperya

Benvenuto visitatore!
Non ti conosco, ma ti accolgo come altri hanno accolto me.
Non sentirti a disagio: siamo tutti visitatori sconosciuti attraverso la vita.


Si è inaugurata a Napoli il 27 settembre nel salone delle feste del palazzo Marigliano, prestigiosa sede della Soprintendenza Archivistica per la Campania, una personale di Jeannette Rütsche Sperya.
L'artista svizzera, pur essendo conosciuta e apprezzata già da tempo, è alla sua prima esperienza di personale: le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, ha partecipato a numerose esposizioni e manifestazioni ricevendo importati e lusinghieri riconoscimenti.

In questa sua prima kermesse ha raccolto il meglio del suo percorso artistico dal 2004 ad oggi.
17 stampe fotografiche elaborate al computer, di diverse dimensioni montate su bilaminato di 20 mm ed effettuate in copia unica.
Un visitatore "disattento", distratto dalla bellezza del salone, preziosa cornice dell'esposizione, dalle volte e dalle porte affrescate con specchi e luci in un autentico ambiente settecentesco, potrebbe notare unicamente, nella geometria frattale delle opere esposte, l'originalità, la "dolce sinuosità, la delicatezza e l'armonia delle forme, il surrealismo dei colori... e già questo basterebbe a consigliare la visita alla mostra.

Ma se cercassimo di osservare con occhio più attento, trascurando l'ambiente e riuscendo a penetrare nei quadri, noteremmo che ogni singola opera è un viaggio nella nostra mente:
Una nostra sensazione.
Un nostro stato d'animo.
Una nostra angoscia.
Un nostro dubbio esistenziale.

E' come se, pensando intensamente, fissando quelle forme e quei disegni, quei colori, fossimo trasportati nell'universo del nostro ego.
Riusciamo a percepire la sua presenza, "ascoltiamo" il suo silenzio, il suo linguaggio.
Forme sospese in giochi geometrici.
Un universo sconosciuto simile a quello astrale: stesse sensazioni di spazi infiniti, di vuoti assoluti, di movimenti lenti e precisi...

Un codice matematico, scientifico, che unisce il nostro essere biologico, la nostra storia e il nostro pensiero.
Scienza, Storia e Filosofia unite da un filo invisibile in un linguaggio matematico universale.
Un viaggio misterioso in un mondo a noi sconosciuto, eppure parte integrante del nostro essere.
Un viaggio personale e contemporaneamente universale.

Quando la curiosità è assente
quando l'attenzione esclude gli altri
quando la routine è l'unica strada percorribile
quando lo sguardo è spento
quando niente e nessuno colma la solitudine dell'animo.
quando la strada della conoscenza è abbandonata,
allora si è vecchi. A qualunque età.


Ha presentato l'artista la Sovrintendente per i beni archivistici della Campania, la dott.ssa Maria Rosaria de Divitiis; la prof.ssa e poetessa Esther Basile, presidente dell'Associazione Eleonora Pimentel Fonseca, ha tracciato l'aspetto filosofico e sociologico della sua opera. La docente di storia dell'arte dell'Accademia delle Belle Arti di Napoli, prof.ssa Aurora Spinosa, ne ha curato il percorso artistico inserendola senza remore nel complesso mondo dell'arte contemporanea.

La mostra resterà aperta dal 27 settembre al 27 ottobre 2007.
Palazzo Marigliano - Salone delle Feste
Via San Biagio dei librai 39 - Napoli

I testi citati sono tratti dal catalogo della mostra.


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Immagini pubblicate in questo sito © Jeannette Rütsche - Sperya, Milano
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