Se da un lato il tempo del ricordo presupponeva la presenza attiva dell'Io, nella dialettica tra un passato che condiziona e nutre di sé il presente e un futuro che si prefigura in speranze, progetti, paure e attese, il tempo della percezione vive di presente e richiede, per dispiegarsi appieno, un ascolto libero dai condizionamenti e dai pregiudizi dell'Io.
Con "Percezioni del Possibile" Sperya entra dunque in una nuova dimensione temporale, non più scandita dalle oscillazioni dell'interiorità ma che trova nell'ascolto la sua nuova misura.
.....
Mettersi in ascolto significa abbandonare l'Io, zittire la mente e svuotarsi di sé: si determina così uno stato di pura permeabilità, di silenzio interiore e di stasi intima, durante il quale le facoltà intellettuali e volitive del soggetto non interferiscono con lo scorrere naturale dell'esistenza. L'ascolto è tutt'altro che uno stato di lassismo o di passività ma, piuttosto, in esso si afferma al grado più alto una condizione di piena ricettività: nella quiete della non azione fermenta la vita stessa. Ascoltare significa recuperare una capacità di percezione primordiale, non elaborata, non concettualizzata, capace di abbattere ogni barriera tra il Soggetto che "vede" e l'oggetto percepito. Tale condizione di attenta passività alimenta uno stato di ricettività, libera e piena, che accende l'intuizione e dà vita al processo creativo.
È nell'ascolto che l'individuo, svuotato di ogni intenzionalità, si apre ad accogliere in sé il mistero della propria esistenza. .....