Biografia - L'arte frattale di Jeannette Rütsche - Sperya

Jeannette Rütsche - Sperya
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The fractal self-development of Jeannette Rütsche - Sperya


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Biografia

ABOUT SPERYA

Jeannette Rütsche nasce a Zurigo (Svizzera) nel 1961 da padre svizzero tedesco e madre toscana. La multiculturalità accompagna tutta la vita di Jeannette rendendola uno spirito indipendente ed eclettico. Negli anni del suo sviluppo, oltre che in Italia, viaggia in Svizzera, Austria, Inghilterra.
Completati gli studi linguistici a Salerno, si trasferisce prima a Firenze e poi parte per tre anni lavorando a bordo delle navi da crociera: paesi del bacino Mediterraneo, Senegal, Sud America, Caraibi, Canada, Nord Atlantico.
Nei successivi 16 anni si impegna nella gestione e nella comunicazione aziendali in società italiane e multinazionali. Nuovi viaggi che la portano dagli Stati Uniti fino a Hong Kong oltre a spedizioni personali che le fanno incontrare la magia del Sahara.
Nel 1998 si trasferisce a Milano e nel 2005 consegue la Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Fin dall’età di 14 anni Jeannette inizia la sperimentazione di varie forme espressive: pittura su cartone e legno, collage, scrittura, fotografia. Negli anni approfondisce in modo continuativo la fotografia di reportage, in particolare naturalistica, nel tentativo di dare espressione a Sperya, il suo mondo interiore che accoglie le esperienze e le elabora, ma è solo nel 1999 che trova lo strumento idoneo, mettendo a frutto la sua passione per il linguaggio matematico e le competenze informatiche: la geometria frazionaria, o geometria frattale (termine introdotto nel 1975 dal matematico Mandelbrot), diventa il suo strumento d’arte. Si tratta di una geometria utilizzata per studiare il comportamento dei fenomeni naturali complessi non misurabili in termini euclidei. Tali sono, a titolo di esempio, la distribuzione delle galassie, la frastagliatura delle coste, la struttura ramificata degli alberi.

Dal 2002 Jeannette si dedica interamente all’Arte Frattale. La sua ricerca artistica è iniziata esplorando la complessità della condizione umana (Ricordi da un Mondo Lontano, 2002-2008-L’Ego), si è posta in ascolto della natura della mente umana (Percezioni del Possibile, 2009-2011-Oltre l’Ego), si è dedicata allo studio e alla rappresentazione dei testi inerenti l’antica filosofia cinese (Il Ritorno Invisibile, 2012-2017-Essere), fino a giungere alla rappresentazione del processo interiore di superamento della frammentazione (Senza Tracce, 2016-2019-Altrove). Tornando ad utilizzare la fotografia naturalistica a cui si era dedicata in passato, dal 2020 al 2023, con Senza Nome (La Via), ha documentato lo spontaneo dispiegarsi dell’energia vitale attraverso le sue molteplici forme.

Ha esposto in Turchia, Francia, Paesi Bassi, Austria, Regno Unito, Svizzera, Germania, Bulgaria, Romania, Cina e in numerose manifestazioni italiane, ricevendo significativi riconoscimenti e pubblicazioni; suoi quadri fanno parte di collezioni istituzionali e private in Italia e all'estero.

Abstract


JEANNETTE RÜTSCHE - SPERYA

E’ nata a Zurigo (Svizzera) nel 1961 e vive a Milano (Italia). Si dedica all’Arte Frattale dal 2002.

La tecnica utilizzata, la geometria frattale (termine introdotto nel 1975 dal matematico Mandelbrot), è una geometria utilizzata per studiare il comportamento dei fenomeni naturali complessi non misurabili in termini euclidei.  Tali sono, a titolo di esempio, la distribuzione delle galassie, la frastagliatura delle coste, la struttura ramificata degli alberi.
La sua ricerca artistica è iniziata esplorando la complessità della condizione umana (“Ricordi da un Mondo Lontano”, 2002-2008-L’Ego), si è posta in ascolto della natura della mente umana (“Percezioni del Possibile”, 2009-2011-Oltre l’Ego), si è dedicata allo studio e alla rappresentazione dei testi inerenti l’antica filosofia cinese (“Il Ritorno Invisibile”, 2012-2017-Essere), fino a giungere alla rappresentazione del processo interiore di superamento della frammentazione (“Senza Tracce”, 2016-2019-Altrove). Tornando ad utilizzare la fotografia naturalistica a cui si era dedicata in passato, dal 2020 al 2023, con “Senza Nome” (La Via), ha documentato lo spontaneo dispiegarsi dell’energia vitale attraverso le sue molteplici forme.
Ha esposto in Turchia, Francia, Paesi Bassi, Austria, Regno Unito, Svizzera, Germania, Bulgaria, Romania, Cina e in numerose manifestazioni italiane, ricevendo significativi riconoscimenti e pubblicazioni; suoi quadri fanno parte di collezioni istituzionali e private in Italia e all'estero.

Immagini pubblicate in questo sito © Jeannette Rütsche - Sperya, Milano
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