Elémire Zolla - L'arte frattale di Jeannette Rütsche - Sperya

Jeannette Rütsche - Sperya
The fractal self-development of Jeannette Rütsche - Sperya


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Elémire Zolla

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Elémire Zolla



(1926 - 2002) E' stato un saggista, filosofo e storico delle religioni italiano, conoscitore di dottrine esoteriche e studioso di mistica occidentale e orientale.

DUALITA' E TEMPO
Estratto da
Zolla E. (1981). Archetypes. Londra: Allen & Unwin; New York: Harcourt Brace Jovanovich
(Trad. it. Grazia Marchianò. Archetipi. Venezia: Marsilio Editori, 1988, 1994, 2005)



(pag. 26)
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L'anticipazione del futuro impone i freddi, aridi doveri, le tensioni titaniche e tiranniche della volontà: un cuore di pietra. L'indugio retrospettivo è altrettanto nefasto; i ripostigli, le soffitte della propria storia personale brulicano di desideri anelanti a tornare in vita: un'innaturale vita di impuntature stralunate, di spettrali vendette.
Per attingere un'esistenza tutta versata nel presente, bisogna congedare la psiche legata al suo passato, protesa al suo futuro; rammentare che il tempo è soltanto ciò che stava scritto sulle meridiane: ombra del sole. L'esperienza metafisica è indefinibile perchè l'istante presente non si misura. A chi ne sia persuaso, cessa di interessare la persistenza nel tempo della sua persona .....
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LA COMPLESSITA' DEL RAPPORTO E DELLA COMUNANZA TRA FOLLIA E ILLUMINAZIONE
Estratto da
Zolla E. (1981). Archetypes. Londra: Allen & Unwin; New York: Harcourt Brace Jovanovich
(Trad. it. Grazia Marchianò. Archetipi. Venezia: Marsilio Editori, 1988, 1994, 2005)



(pag. 34)
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Un punto di vista metafisico impone ciò che da una visuale più comune può sembrare cinismo. Le superstiziose credenze in una vita oltre la morte, nella reincarnazione, nelle legioni di esseri sovrasensibili possono essere prese tutte quante per vere, se servono a separare dal mondo delle comuni certezze. ..... sono vere perchè possono rappresentare un primo passo verso l'esperienza metafisica, rispetto alla quale ogni altra è un gioco d'illusioni. Una volta attinto questo grado di conoscenza, quelle credenze appariranno come sono, illusioni e inganni. Ma gl'infermi hanno bisogno di tali grucce, dunque per loro son vere. C'è chi non può fare a meno d'un codice normativo, chi vuole poter far capo a una classe di persone autorevoli, perchè come i fastidiosi ragazzini esige innanzitutto in ogni circostanza di sapere che cosa è buono e che cosa cattivo. Altri sono attratti da visioni di mondi crollanti ..... Altri sono attanagliati dall'idea che il merito non è remunerato e che le sofferenze degl'innocenti sono immeritate; per distrarli dalla stolida ossessione non resta che accampare un sistema di dare e avere, allestire una celeste computisteria morale, con liquidazioni e saldi in capo al millennio attraverso vite successive, o alla morte, o alla resurrezione.
In una prospettiva metafisica le infermità mentali sono spesso soltanto il segno che si è osato sollevare quesiti profondi senza rendersene ben conto, senza individuarne la formulazione giusta: mancò la guida spirituale. La malattia è l'ombra che getta l'illuminazione, il folle osò bussare alla porta oltre la quale si scaglionano i gradi superiori dell'essere e sta scontando l'averli intravisti con mente impreparata. La distanza dell'esperienza metafisica dalla vita ordinaria può atterrire; lo sventurato, il sapiente mancato, arriva a conoscere soltanto la preliminare purgazione.
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L'UNITA'
Estratto da
Zolla E. (1981). Archetypes. Londra: Allen & Unwin; New York: Harcourt Brace Jovanovich
(Trad. it. Grazia Marchianò. Archetipi. Venezia: Marsilio Editori, 1988, 1994, 2005)



(pag. 42)

..... La realtà sine glossa, assoluta esiste, ma non è una parola e non si fa catturare da parole o imprigionare in codici: è la fusione di conoscitore e conosciuto, che soltanto un carico silenzio può significare. I linguaggi sono giochi di prestigio che celano quel silenzio, che è il loro nucleo inesprimibile. Meno li si scambia per la realtà, meno ci si identifica con le parole e con la loro pretesa di coincidere con i significati, più siamo veraci: in grado di tradurre un codice nell'altro in quanto non ne privilegiamo nessuno. .....

Immagini pubblicate in questo sito © Jeannette Rütsche - Sperya, Milano
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